Le carte, o <<lame>>, più antiche giunte sino a noi provengono da un mazzo non numerato, dipinto intorno al 1450 daBonifacio Bembo per la famiglia Visconti. In seguito, analoghi giochi di carte – talvolta basati su mazzi con un numero di carte variabile – si diffusero da qui nel resto d’Europa: la prima descrizione apparve in Francia soltanto intorno al 1659.
Il legame dei Tarocchi con le arti occulte e la divinazione risale a una tradizione relativamente recente, inaugurata daAntoine Court de Gébelin (1725-84), un pastore protestante svizzero e libero massone. La sua teoria, secondo cui i Tarocchi rappresentavano certi aspetti degli antichi misteri esoterici, fu accolta dagli occultisti di entrambe le sponde dell’Atlantico intorno alla fine del XIX secolo, in particolare dall’Ordine di Golden Dawn che annoverò tra i suoi adepti il poeta W.B. Yeats e Aleister Crowley.
I Tarocchi moderni (78 carte) contengono i 22 Trionfi o Arcani Maggiori, 21 dei quali numerati più uno contrassegnato dallo zero (il Matto, analogo al Jolly), e 56 Arcani Minori, costituiti da quattro serie di carte, di cui dieci numerate e quattro vestite. Ognuna di esse, nel corso della lettura divinatoria, potrà apparire capovolta e in tal caso il suo significato andrà inteso in senso <<rovesciato>>, dando luogo a una diversa interpretazione. Molti mazzi sono vere opere d’arte.